Antica Osteria della Peppina
L'incompiuta
Ci troviamo a pochi chilometri dal borgo medioevale di Castell'Arquato, al confine tra la campagna parmense e piacentina; antica osteria del ‘900, della quale porta ancora il nome, che negli anni ’80 e ’90 era stata affittata ad altri gestori che l’avevano trasformata in bar e/o pizzerie e che da qualche tempo è ritornata alla destinazione originaria, completamente ristrutturata.
La ristrutturazione è sicuramente curata ma fredda, non aiutata da tanti elementi, confusi, probabilmente aggiunti dal proprietario senza l’ausilio dell’architetto e sicuramente l’effetto finale non convince.
Anche la cucina, che vuole rivisitare la tradizione, o toglie troppo o troppo aggiunge…
Le amuse bouche iniziali erano banali e giocate solo su una presentazione buffa (ma non certamente esteticamente bella); i primi nella norma, ma senza quella marcia che ti aspetti da un ristorante che ambisce alla stella, infatti il savarin di riso con gamberi crudi e il tortello rivisitato non meritano la seconda visita.
I dolci sono stati la delusione più grossa, non certamente all’altezza.
Probabilmente è troppo forte l’ansia di arrivare a fare quel passo che si sogna e si rischiano piatti non completamente a fuoco nel gusto, nell’equilibrio e nel racconto di ciò che si è.
Il servizio è amichevole ed informale e nel complesso gradevole, con possibilità di “grossi” miglioramenti.
Prezzo 95 euro a testa, comprensivo del vino.
Antica Osteria della Peppina, Via Roma 275, Alseno (PC)