Da Gigetto

La felicità non conosce aspettative

I luoghi del prosecco, ristoranti ed osterie che si susseguono, e a volte basta un consiglio, senza programmi, in piena indipendenza dal lavoro, arrivi da Gigetto.

Le sale senza perimetri assorbono lo spazio; ci sediamo in un posto vicino all'ingresso che ricorda i pranzi della domenica: pareti gialle, strumenti antichi alle pareti, i fiori secchi e signore con la messa in piega della festa.

In tutto questo vi è armonia, non importa il vecchio, non importa il nuovo... importa l'anima.

E qui l'anima sa di buono, con una strepitosa Pappardella ripiena di funghi e ragù, piatto che nel gioco della torre vincerebbe spesso, a seguire il fiocco di maiale, cotto magistralmente, ha cambiato la giornata; non sempre si trova perché il fiocco è intero e pertanto deve esserci la sicurezza che diversi ospiti ordineranno la pietanza, ma oggi è il nostro giorno fortunato.

La carta dei vini è uno schiaffo a molti, oserei dire a i tutti i ristoranti stellati: 4 pagine di un libro imponente solo per vitigno, il pinot nero con ricarichi onesti, parola desueta ma rappresentante della realtà... la giornata quando volge al bello descrive la felicità.

Alla sorpresa ed alla felicità aggiungiamo la cantina, sorprendente, un dedalo napoletano di vicoli sotterranei, anfratti, sale piccole contenute in sale più ampie, corridoi di rocce e vino con selezione eccellente, una cantina così può essere solo frutto di una storia di famiglia, perché solo con il tempo si costruisce e si arricchisce.